Vivere e morire con dignità by AA.VV

autore:AA.VV. [AA.VV.]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Nuovadimensione
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00

Una legge sul fine vita

di Giulia Facchini Martini

L’associazione Per Eluana ha consegnato nel 2014 ai vertici della Regione Friuli Venezia Giulia una petizione con 5503 firme per chiedere la registrazione delle volontà della persona sul fine vita sulla propria tessera sanitaria. La Regione ha accolto la petizione e approvato in Commissione nel 2015 l’accesso al registro del DAT (dichiarazione anticipata di trattamento). Tuttavia è il Parlamento, non la Regione, a essere competente a decidere su questa materia. Vediamo di capire meglio qual è la situazione in Italia facendo qualche premessa terminologica.

Il testamento biologico è lo strumento, e anche il documento per mezzo del quale una persona, nel pieno possesso delle proprie facoltà mentali, esprime la sua volontà, e incarica un terzo di eseguire tale volontà, in ordine ai trattamenti sanitari ai quali vorrebbe o non vorrebbe essere sottoposta, nell’eventualità in cui, per effetto del decorso di una malattia o di traumi improvvisi, non fosse più in grado di esprimere il proprio consenso informato o il proprio dissenso rispetto a quei trattamenti.

Due sono quindi i contenuti essenziali del testamento biologico: una manifestazione di volontà in ordine ai trattamenti sanitari da ricevere o da rifiutare in particolari condizioni di malattia, una delega a un terzo soggetto, cosiddetto “fiduciario”, al quale si attribuisce l’incarico di prendere le decisioni terapeutiche in propria vece qualora il soggetto non sia più in grado di farlo autonomamente. “Testamento biologico” rappresenta una traduzione libera del termine inglese living will con cui l’istituto è definito nei paesi anglosassoni.

L’espressione “testamento biologico” non è in realtà la più adatta, sotto il profilo giuridico, a rappresentare l’istituto, preferendosi altre definizioni più tecniche quali “dichiarazioni anticipate di trattamento” o “direttive anticipate di trattamento” (DAT). Tra le due è più adatta “direttive anticipate di trattamento” perché questa formula esprime meglio l’inderogabilità della volontà del paziente.

Quanto alla differenza tra testamento biologico ed eutanasia occorre osservare che con il testamento biologico la persona compie una scelta, proiettata nel futuro, e fondata sul diritto di ricevere o rifiutare determinati trattamenti sanitari, anche qualora questi trattamenti si rivelassero indispensabili per la sopravvivenza. Con l’eutanasia invece, senza qui entrare nel merito delle ulteriori distinzioni tra eutanasia attiva, e passiva, si richiede a un soggetto, normalmente un medico, la somministrazione o la prescrizione di una sostanza letale che, se somministrata al richiedente, ne provoca la morte e che quindi non può essere in alcun modo paragonata a un trattamento sanitario.

Nel testamento biologico – o direttiva di fine vita – il soggetto chiede solo, qualora si troverà in una situazione di incapacità di manifestare il proprio consenso, di non essere sottoposto a trattamenti medici che egli non accetta o considera lesivi della propria dignità sulla base delle sue personali convinzioni etiche, o religiose, per cui la sospensione di questi trattamenti lascia spazio al decorso della malattia e al sopraggiungere della morte come evento naturale.

Diversamente con l’eutanasia la morte non è conseguenza della malattia o dello stato della malattia ma è diretta conseguenza dell’intervento esterno del medico che somministra il farmaco letale, quindi la diversità tra le due situazioni è di tutta evidenza.

scaricare

Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.